Nella giornata del 20 settembre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile, nel cassetto fiscale di ciascun contribuente che applica gli ISA, una scheda sintetica che riassume i benefici derivanti dall’adesione al concordato preventivo biennale. Si tratta, evidentemente, di una campagna comunicativa tesa a sensibilizzare i contribuenti sull’importanza di aderire alla proposta del Fisco. Nella scheda, infatti, oltre alla sintesi dei benefici, viene rappresentata, in maniera molto sintetica, la situazione personale di ciascun contribuente destinatario della missiva, con l’indicazione del voto ISA conseguito nel periodo d’imposta 2022 (l’ultimo periodo per il quale il Fisco è in possesso di dati) ed il conseguente riflesso in caso di adesione. L’invito è accompagnato da un monito che potrebbe far propendere, a più di qualche contribuente, di aderire alla proposta. Infatti, viene ricordato che “l’Agenzia delle entrate e il Corpo della Guardia di finanza programmano l'impiego di maggiore capacità operativa per intensificare l'attività di controllo nei confronti dei soggetti che non aderiscono al concordato preventivo biennale o ne decadono”. Quali sono i benefici dell’adesione Nella scheda si evidenzia che aderendo alla proposta di concordato si può godere dei seguenti benefici: - accesso a tutti i benefici premiali riconosciuti ai soggetti ISA (per esempio, l'esonero dall'apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti per un importo non superiore a 70.000 euro annui relativamente all'IVA e per un importo non superiore a 50.000 euro annui relativamente alle imposte dirette e all'IRAP; l'esonero dall'apposizione del visto di conformità ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi dell'IVA per un importo non superiore a 70.000 euro annui; l'anticipazione di almeno un anno, con graduazione in funzione del livello di affidabilità, dei termini di decadenza per l'attività di accertamento, ecc.); - imposte sui redditi e IRAP calcolate sulle proposte di concordato dell'Amministrazione finanziaria per due periodi d'imposta (2024 e 2025); - possibilità di optare per un’imposta sostitutiva, con aliquota che varia dal 10% al 15%, sulla parte di reddito d’impresa o di lavoro autonomo, derivante dall'adesione al concordato, che eccede il reddito effettivo dichiarato nel periodo d'imposta 2023. Si ricorda che l’imposta sostitutiva è graduata sulla base del livello di affidabilità fiscale raggiunto nel periodo d'imposta 2023: più alto è il punteggio ISA raggiunto, più bassa sarà l'aliquota. Come è possibile notare, quelli elencati, tranne il primo punto, più che veri e propri benefici sono conseguenze derivanti dall’adesione. Prospetto sintetico nel cassette fiscale Nella scheda, come anticipato, viene riportato un prospetto sintetico relativo all’attività esercitata dal contribuente con il risultato ai fini ISA conseguito nel periodo d’imposta 2022. Le situazioni che possono verificarsi, anche e soprattutto per i periodi d’imposta successivi, che sono quelli validi ai fini dell’elaborazione della proposta di concordato, sono tre: 1) Punteggio di minore affidabilità fiscale - da 0 a 5,99: in questo caso si è in presenza di significative incoerenze; il contribuente può verificare la correttezza dei dati dichiarati o dichiarare ulteriori componenti positivi per raggiungere il punteggio di affidabilità fiscale (8-10) che consente l'accesso ai benefici premiali ISA; 2) Punteggio intermedio - da 6 a 7,99: si è in presenza di possibili anomalie che precludono l’accesso ai benefici premiali; anche in questo caso è possibile verificare la correttezza dei dati dichiarati o dichiarare ulteriori componenti positivi per raggiungere il punteggio di affidabilità fiscale (8-10) per accedere ai benefici premiali ISA; 3) Punteggio di affidabilità fiscal- da 8 a 10: si accede ai benefici premiali. In definitiva, la piena affidabilità si raggiunge con un punteggio pari a 10, che consente di usufruire di tutti i benefici premiali previsti. E’ evidente che, in presenza di punteggio ISA 2023 inferiore a 8, il contribuente dovrà valutare attentamente il rapporto costi/benefici. Infatti, il raggiungimento dei benefici avrà un costo , in termini di maggior reddito e, quindi maggiore imposta dovuta, che sarà tanto più oneroso quanto meno affidabile sarà il contribuente agli occhi del Fisco. La partita, dunque, si giocherà su questo difficile terreno di gioco con risultati che, allo stato attuale, sono incerti e molto difficili da pronosticare.