Commercialisti: “Bene la riapertura del ravvedimento speciale alle annualità precedenti al 2022”
De Nuccio: “Accolta la nostra richiesta”. Regalbuto: “Sul blocco della remissione in bonis per le opzioni di sconto o cessione dei bonus edilizi opportuna una riflessione”
“La conferma della riapertura dei termini del ravvedimento operoso speciale previsto dalla Legge di Bilancio 2023, risultante dalla bozza del decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri del 26 marzo 2024, è particolarmente apprezzabile perché consentirà ai contribuenti di regolarizzare le violazioni tributarie diverse dagli omessi versamenti e dalle omesse dichiarazioni anche per anni precedenti al 2022”. È quanto afferma il Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio.
Il Presidente de Nuccio sottolinea come “la regolarizzazione delle annualità 2021 e precedenti era rimasta esclusa dalla legge di conversione del Milleproroghe di febbraio scorso, che ha esteso il ravvedimento speciale alle violazioni commesse nell’anno 2022”.
“Per rimuovere l’anomalia – prosegue – il Consiglio nazionale si è prontamente attivato con il Ministero dell’Economia, al quale vanno i ringraziamenti per aver recepito le istanze dei commercialisti nell’ambito della costante interlocuzione istituzionale intrattenuta”. “Apprezzabile” anche – secondo il Presidente – “la proroga al 31 maggio del termine, in scadenza a fine mese, per la rimozione delle violazioni e per il pagamento di quanto dovuto”.
Per Salvatore Regalbuto, Tesoriere Nazionale con delega alla fiscalità, “per quanto attiene al pacchetto di norme relative ai bonus edilizi è opportuna una riflessione soprattutto sul blocco della remissione in bonis. La bozza di cui si è presa visione, infatti, inibisce l’accesso all’istituto anche a coloro che avranno regolarmente presentato la comunicazione per l’esercizio dell’opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito entro il prossimo 4 aprile e ciò appare eccessivamente limitante nei casi in cui dovesse rendersi necessaria la correzione di errori sostanziali. Inoltre – conclude Regalbuto –, il decreto va ad incidere sulle principali ipotesi residuali in cui la cessione o lo sconto era ancora possibile, ovvero per gli interventi posti in essere da enti del terzo settore e per gli immobili danneggiati da eventi sismici, ipotesi limitate nel numero che, anche per i contesti sociali a cui si riferiscono, meriterebbero un’attenzione particolare, tenuto conto anche dell’opportuna introduzione di misure volte al monitoraggio preventivo del valore degli interventi che potrebbero consentire un’adeguata programmazione anche sul fronte delle risorse pubbliche da impiegare”.