Calderone: una sola istanza di accesso agli ammortizzatori Covid

Per i CdL l’iter con doppia domanda imporrebbe una duplicazione degli adempimenti formali ma anche una duplicazione di verifica di termini, controlli e attività

Richiedere ai datori di lavoro la presentazione di due distinte istanze per la fruizione dei periodi di ammortizzatore sociale successivi alle prime nove settimane, previste all’origine dal decreto Cura Italia è “una soluzione non condivisibile, considerato che impone una rigidità applicativa che si somma a quella della norma, la cui previsione dell’accesso ‘a scaglioni’ ai vari periodi di ammortizzatore sociale riconosciuti dalla legislazione di emergenza, rappresenta innanzitutto una prima ragione di farraginosità non dovuta ad esigenze gestionali”. È quanto ha scritto ieri la Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, al Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.

La missiva si riferisce alla nota con cui l’Ufficio Legislativo del Ministero invita l’Inps a correggere una bozza di circolare che consentirebbe la proposizione di un’unica domanda qualora, nella prospettazione della necessità dell’utilizzo dell’ulteriore periodo di cinque settimane, il datore di lavoro si trovi nelle condizioni di dover richiedere ancora una porzione residua del periodo riconducibile alla prima tranche di nove settimane.

Secondo il CNO, l’iter con doppia domanda imporrebbe innanzitutto una duplicazione degli adempimenti formali, con speculare duplicazione degli incombenti per i datori di lavoro ed i professionisti che li assistono, ma anche una duplicazione di verifica di termini, controlli, attività degli uffici dell’Istituto e un aumento spropositato dei tempi con conseguenti rischi di ritardi.

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