Le Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato hanno proseguito, il 23 settembre 2024, l'esame in sede referente degli emendamenti al ddl di conversione in legge del decreto Omnibus (D.L. n. 113/2024). Nel corso della seduta, il Governo ha presentato l’emendamento sul bonus Natale di 100 euro. È stato inoltre depositato l’emendamento riformulato sul concordato preventivo biennale. Le votazioni degli emendamenti dovrebbero iniziare oggi, 24 settembre 2024, o al massimo domani. Cosa prevede l’emendamento sul bonus Natale di 100 euro L’emendamento del Governo definisce la disciplina del bonus Natale di 100 euro, destinato ai redditi bassi. In particolare, secondo l’emendamento, l’indennità sarà erogata ai lavoratori dipendenti per i quali ricorrono congiuntamente le seguenti condizioni: a) il lavoratore ha un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro; b) il lavoratore ha il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato, che si trovano nelle condizioni previste dall'articolo 12, comma 2, del TUIR, oppure ha almeno un figlio che si trova in tali condizioni e per il quale sussistano anche le circostanze previste dall'articolo 12, comma 1, lettera c), decimo periodo, dello stesso TUIR; c) l'imposta lorda determinata sui redditi di cui all'articolo 49 del TUIR, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), del medesimo articolo, percepiti dal lavoratore, è di importo superiore a quello della detrazione spettante ai sensi dell'articolo 13, comma 1, del TUIR. L’emendamento prevede poi che la somma: - non concorre alla formazione del reddito complessivo del lavoratore dipendente; - deve essere rapportata al periodo di lavoro; - è riconosciuta dal datore di lavoro unitamente alla tredicesima mensilità su richiesta del lavoratore, che attesta per iscritto di avervi diritto indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli; - è rideterminata nella dichiarazione dei redditi presentata dal contribuente, ed è riconosciuta anche qualora non sia stata erogato dal sostituto d'imposta ovvero se le remunerazioni percepite non sono state assoggettate a ritenuta. L'indennità risultante dalla dichiarazione dei redditi è computata nella determinazione del saldo dell'imposta sul reddito delle persone fisiche. Qualora l'indennità erogata dal sostituto d'imposta risulti non spettante o spettante in misura inferiore, il relativo importo è restituito in sede di dichiarazione. Cosa prevede l’emendamento riformulato sul concordato preventivo biennale Con la riformulazione dell’emendamento sul concordato preventivo biennale si riduce al quinquennio 2018-2022 (e non 2018-2023, come previsto nella prima versione dell’emendamento), il periodo del ravvedimento speciale per gli anni pregressi previsto per i contribuenti che entro il 31 ottobre aderiranno al concordato preventivo biennale. Viene inoltre specificato che il ravvedimento riguarda anche le addizionali e l'Irap. Con la nuova formulazione si prevede poi che, per chi aderisce al concordato e utilizza il ravvedimento, i termini di decadenza per gli accertamenti in scadenza dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2026 sono prorogati al 31 dicembre 2027.