Retribuzione, orario di lavoro, indennità di malattia, contributi: sono tanti gli aspetti che vanno presi in considerazione, se il condominio assume un dipendente come custode o pulitore. Vediamo quali sono gli errori più facili in cui si può incorrere nella gestione del rapporto. La retribuzione Una delle particolarità del Ccnl Dipendenti da Proprietari di fabbricati è che oltre alla retribuzione “minima” il dipendente percepisce delle Indennità di Funzione, stabilite da una parte in base alle caratteristiche dell’immobile e dall’altra per effetto di precisi compiti affidatigli. Tali indennità vanno evidenziate una ad una nel cedolino; è quindi un errore fissare una somma forfettaria. Nel caso di part-time le indennità relative all’immobile andranno riproporzionate, a eccezione di quelle inerenti ai compiti specifici del dipendente (come pulizia o smistamento posta e raccomandate). Malattia e Cassa Portieri A differenza di altri lavoratori, l’indennità di malattia del portiere non è gestita dall’Inps ma dalla Cassa portieri. Ci sono tempistiche precise per avvisare la Cassa della malattia, altrimenti si rischia di non ottenere il rimborso di quanto il condominio avrà anticipato in busta paga al lavoratore, per i giorni in cui è stato malato. Entro tre giorni il dipendente ha il dovere di inviare il certificato medico con diagnosi. Entro due mesi dall’evento, il datore di lavoro dovrà consegnare invece la richiesta di rimborso (modello MRR81 da scaricare dal sito www.cassaportieri.it) aggiungendo copia del cedolino paga dal quale risulti l’avvenuto pagamento dell’indennità di cui si chiede il rimborso e copia dei cedolini paga relativi ai sei mesi precedenti quello di inizio della malattia (che possono non essere inviati in caso di richiesta di indennità che non superi il minimo di 28 euro). Il diritto al rimborso decade nel caso in cui la documentazione non pervenga o pervenga incompleta entro 1 anno dal termine della malattia. Sul sito di Cassa Portieri si accede al programma per il calcolo corretto. Contributi sempre con causale Ogni mese il condominio versa i contributi relativi a Inps, Fondo Sanitario Integrativo e Assistenza Contrattuale. Attenzione ad associare ogni versamento alla causale contributo corretta, ovvero DM10, ASPO e CUST o PULI (CUST nel caso di portiere e PULI nel caso di pulitore). Orario e reperibilità È un errore limitarsi a scrivere sul contratto di assunzione del portiere l’orario di lavoro settimanale (come «45 ore full time» nel caso di un portiere A3). Serve invece specificare l’articolazione oraria durante tutta la settimana, con indicazione di inizio, pausa e fine e con la segnalazione del giorno di riposo. Anche l’orario di reperibilità andrà evidenziato, nel tetto massimo di 12 ore settimanali, con relativa corresponsione di indennità. E sarà da trascrivere pure l’ora di apertura e chiusura del portone, se avviene al di fuori dell’orario di lavoro. In caso di part-time si possono inserire clausole flessibili relative a un’eventuale variazione della collocazione temporale della prestazione, oltre a clausole elastiche per una potenziale variazione in aumento della durata della prestazione. Alloggio di servizio I portieri assunti con profili professionali A2, A4, A7 e A9 hanno a loro disposizione l’alloggio di servizio, fino a quando non cessi il rapporto di lavoro. In questo caso non va commesso l’errore di non inserirne il “valore convenzionale” dell’alloggio nel cedolino del dipendente. L’alloggio rientra infatti nella fattispecie della “retribuzione in natura” il cui “valore convenzionale” è sottoposto a contribuzione previdenziale e fiscale (se supera i 258,23 euro annui) ed è rilevante ai fini della commisurazione del Tfr.