L’INPS, con il messaggio n. 1509 del 17 aprile 2024, fornisce ulteriori precisazioni e chiarimenti in ordine, in particolare, alle varie tipologie di interventi strutturali che possono integrare la causale “Riorganizzazione aziendale” nelle domande di accesso all’assegno di integrazione salariale garantito dal FIS. La riorganizzazione aziendale si concretizza nella necessità del datore di lavoro di realizzare interventi volti a fronteggiare inefficienze della struttura gestionale, commerciale, produttiva o di prestazioni di servizi, all’interno di un programma finalizzato in ogni caso a un consistente recupero occupazionale. L’istituto evidenzia gli elementi distintivi propri di questa causale di intervento: - la programmazione e predisposizione degli interventi da svolgere rende tale causale svincolata dal requisite dell’imprevedibilità generalmente richiesto per le altre causali di accesso al Fondo di integrazione salariale. Inoltre, non viene richiesto che il datore di lavoro versi in una situazione di crisi o andamento involutivo della produzione, anzi il datore di lavoro richiedente deve comunicare gli investimenti relativi agli interventi di riorganizzazione che intende adottare. Integrano la causale in esame anche quegli interventi di ristrutturazione dei locali che generano un riammodernamento e/o un ampliamento della struttura, finalizzato a rispondere al meglio ai bisogni della propria clientela o agli attuali flussi turistici, rendendo il servizio offerto più funzionale e variegato e consentendo, così, all’azienda di posizionarsi ad un livello superiore nel mercato in cui opera e, quindi, di diversificare il pubblico che accede al servizio. Ci si riferisce per esempio ai casi di: - l’ampliamento della superficie di camere e bagni privati; - la creazione di sale ed aree comuni; - l’implemento dei servizi igienici con impermeabilizzazione dei bagni; - il rinnovamento dell’arredo e della dotazione delle camere; - la sostituzione ed innovazione dei servizi proposti e quindi un miglioramento della struttura ricettiva; - la realizzazione di interventi di restauro e risanamento conservativo della struttura, tra cui il rifacimento della facciata ed i relativi infissi. - le azioni volte ad eliminare le barriere architettoniche dell’immobile, come la realizzazione di ascensori che permettano di rendere più agevole la mobilità e gli spostamenti tra i locali, rendendo così la struttura accessibile anche alle persone diversamente abili o con ridotta mobilità. In ogni caso il programma di riorganizzazione deve essere comunque finalizzato ad un consistente recupero occupazionale anche in termini di riqualificazione professionale e potenziamento delle competenze, con eventuali percorsi di formazione che i datori di lavoro intendono porre in essere, al fine di valorizzare il livello tecnico - professionale delle risorse umane.