Applicativi informatici al passo con il contenzioso telematico
Concluso, informa il Mef, il primo ciclo di aggiornamenti del sistema informativo relativo al PTT, il fine è agevolare le attività di magistrati, giudici tributari, enti impositori, difensori e cittadini
Le novità introdotte dalla riforma del contenzioso fiscale hanno richiesto, spiega una nota pubblicata sul portale del dipartimento della Giustizia tributaria, l’adeguamento degli applicativi informatici dedicati al processo tributario telematico e di quelli utilizzati da magistrati e giudici tributari e dal personale amministrativo delle Corti, con particolare attenzione ai nuovi istituti in vigore dallo scorso 4 gennaio.
L’input al riordino delle regole che disciplinano i giudizi in materia di Fisco è arrivato con la Delega fiscale (legge n. 111/2023) mentre il Dlgs n. 220/2023 ne ha delineato le disposizioni attuative. Obiettivi della riforma, in vigore dal 4 gennaio 2024, sono la riduzione delle liti tra contribuenti e Amministrazione finanziaria e la riduzione dei tempi di definizione delle cause. Tra le novità, in primo piano, una maggiore digitalizzazione del processo e l’introduzione della discussione da remoto anche se richiesta da una sola parte.
In linea con le modifiche alla disciplina, informa il dipartimento, sono state implementate le funzionalità relative ai nuovi istituti entrati in vigore dal 4 gennaio e in particolare:
- l’impugnazione delle ordinanze che accolgono o respingono le istanze di sospensione dell’esecuzione degli atti oggetto del ricorso in primo grado
- la sentenza in forma semplificata (quando il giudice, nel corso del giudizio cautelare, rileva la manifesta fondatezza, inammissibilità, improcedibilità o l’infondatezza del ricorso)
- la redazione del dispositivo della sentenza, da comunicare alle parti in causa, per garantire la conoscenza tempestiva dell’esito del giudizio
- le procedure delle richieste e di autorizzazione della prova testimoniale.