Anno d’imposta 2016: i numeri di Ires e Irap

Le dichiarazioni presentate dalle società di capitali sono state 1.165.598 (+1,7% rispetto al 2015); il 63% ha esposto un reddito d’impresa rilevante, mentre il 31% una perdita

Anno d’imposta 2016: i numeri di Ires e Irap
Le dichiarazioni presentate dalle società di capitali sono state 1165598 +17 rispetto al 2015 il 63 ha esposto un reddito dimpresa rilevante mentre il 31 una perdita

Il dipartimento delle Finanze pubblica sul proprio sito le statistiche riguardanti le dichiarazioni Ires (Imposta sul reddito delle società) e Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) relative all’anno d’imposta 2016 e presentate nel corso degli anni 2017 e 2018. A renderlo noto è il comunicato odierno del ministero dell’Economia e delle Finanze.
La pubblicazione contiene anche le statistiche sulle dichiarazioni Ires presentate dai contribuenti che utilizzano il modello Redditi-Enti non commerciali e completa i dati statistici relativi alle dichiarazioni fiscali per l’anno d’imposta 2016.

Dichiarazioni Ires
Le dichiarazioni delle società di capitali, nell’anno d’imposta considerato, sono state 1.165.598, in crescita rispetto all’anno precedente (+1,7%). L’88,7% delle società di capitali è una società a responsabilità limitata.

Tra coloro che hanno presentato la dichiarazione, il 63% ha dichiarato un reddito d’impresa rilevante ai fini fiscali, il 31% ha dichiarato una perdita e il 6% ha chiuso l’esercizio in pareggio, confermando così i dati del 2015.

Il reddito fiscale dichiarato, pari a 163,4 miliardi di euro, presenta un incremento pari a +0,5%. I settori trainanti sono: “servizi di informazione e comunicazione” (+34,9%), “manifatturiero” (+3,4%) e “commercio all’ingrosso e dettaglio” (+7,5%).
Nel 2016 le società di capitali hanno dichiarato un imponibile di 121,6 miliardi di euro (-3,1% rispetto al 2015).

Sempre nell’anno preso in considerazione, la percentuale delle società di capitali che ha dichiarato un’imposta è pari al 58%, coerentemente con l’anno precedente; il rimanente 42% non ha dichiarato un’imposta o presenta un credito.
Il 64% dell’imposta arriva da tre settori di attività: “manifatturiero” (32,6%), ”commercio all’ingrosso e al dettaglio” (19,9%) e “attività finanziarie e assicurative” (11,3%).

I contribuenti che hanno presentato il modello “Redditi ENC – Enti non commerciali” per l’anno d’imposta 2016 sono stati 151.115 (-1,58% rispetto all’anno precedente).
L’imposta netta totale dichiarata risulta pari a 840 milioni di euro, che deriva per il 21% dalle fondazioni bancarie, per il 18% dagli enti e istituti di previdenza e assistenza e per il 14% da enti pubblici non economici.

Aiuto alla crescita economica – Ace 
Il rendimento figurativo che dà diritto alla deduzione dal reddito d’impresa del capitale proprio (Ace) passa, nel 2016 dal 4,5% al 4,75%.
Confrontando i dati rispetto al 2015, risulta che le società di capitali con diritto alla deduzione Ace sono oltre 317.800 (+5,0%), per un ammontare di deduzione spettante di 25,6 miliardi di euro (+35,0%). L’eccedenza pregressa relativa all’anno precedente pari a 6,6 miliardi di euro (1,8 volte quello del 2015) ha riguardato oltre 72.100 società, mentre l’ammontare di deduzione non utilizzata nell’anno e riportabile agli anni successivi è pari a oltre 10,9 miliardi di euro (1,6 volte il valore del 2015).

Deducibilità degli interessi passivi 
La deducibilità degli interessi passivi influisce sulla determinazione del reddito imponibile: sono interamente deducibili gli interessi passivi fino all’ammontare corrispondente a quello degli interessi attivi, mentre gli interessi passivi che eccedono quelli attivi sono deducibili nei limiti del 30% del reddito operativo lordo (Rol).
Gli interessi passivi di periodo iscritti in bilancio ammontano a 34,8 miliardi di euro (-11,8% rispetto al 2015) mentre quelli riguardanti periodi precedenti, e riportabili in quanto non dedotti prima, ammontano a 39,1 miliardi di euro (circa +3,0% rispetto al 2015).
In base al volume d’affari, viene evidenziato che la percentuale degli interessi deducibili raggiunge il 55% nelle società con volume d’affari oltre 25 milioni di euro, mentre scende al 14% nella classe da 0 a 200mila euro.

Patent Box 
A partire dall’anno d’imposta 2015 è stata introdotta la possibilità di optare per un trattamento di favore dei redditi derivanti dall’utilizzo di brevetti industriali, marchi, opere di ingegno, processi e disegni industriali.
Per il 2016 è stato limitato l’ambito di applicazione dell’agevolazione al solo software coperto da copyright e, inoltre, è stata innalzata dal 30% al 40%7 la percentuale di reddito che non concorre alla formazione del reddito d’impresa. Inoltre, nel 2016 è possibile imputare la quota agevolabile relativa a periodi d’imposta compresi tra l’istanza di ruling e la data di sottoscrizione dell’accordo. L’opzione ha una durata di 5 esercizi ed è irrevocabile.
L’agevolazione, nel 2016, è stata utilizzata da 1.148 società (+85% rispetto al 2015) per un ammontare di reddito detassato e plusvalenze esenti pari a 1,4 miliardi di euro (4,3 volte il valore del 2015).
Ad avvalersene maggiormente il settore “manifatturiero” (circa 4 volte il valore del 2015,che passa da 173 milioni di euro a 690 milioni di euro) e quello del “commercio all’ingrosso e al dettaglio” (15 volte il valore del 2015, da 18 milioni di euro a 272 milioni di euro).

Super-ammortamento
Questa agevolazione entra a pieno regime nel 2016 e prevede la possibilità di dedurre una maggiore percentuale della quota di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria sugli investimenti in beni materiali strumentali nuovi.
Ne hanno beneficiato 214.651 soggetti (il 18,4% del totale società) per un ammontare di 2 miliardi di euro; di questi circa il 54% si concentra nelle classi di ricavo comprese tra 200.000 euro e 2.500.000 euro. Tra i settori che hanno riportato la maggiore deduzione ancora una volta si evidenzia il “manifatturiero” (35,6%), seguito da “noleggio, agenzie viaggio e servizi di supporto alle imprese” (19,8%), “commercio all’ingrosso e al dettaglio” (11,2%) e “servizi di informazione e comunicazione” (9,5%).

Dichiarazioni Irap 
Sono 3.961.299 i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Irap per l’anno d’imposta 2016 (-8,6% rispetto al 2015).
In particolare, sono diminuite le persone fisiche (-17,1% rispetto al 2015), sia a causa dell’estensione del regime forfetario sia dell’esenzione dall’imposizione Irap del settore agricolo e della pesca. Diminuiscono anche le società di persone (-2,9% rispetto al 2015).
I soggetti che dichiarano un valore della produzione diverso da zero (al netto delle deduzioni del costo del lavoro) sono 3.389.516 (+1,1% rispetto all’anno precedente), per un ammontare complessivo di circa 362,3 miliardi di euro (circa -10% rispetto al 2015).
L’imposta dichiarata per l’anno 2016 è stata pari a 22,7 miliardi di euro (-2,4% rispetto al 2015), con un valore medio pari a 10.100 euro (+16,8% in confronto al 2015).
Il 51% dell’imposta è prodotta al Nord e il 17% al Sud, e le deduzioni per lavoro dipendente sono pari a circa 390 miliardi di euro (+4,1% rispetto al 2015) e sono utilizzate per l’88% dalle società di capitali.

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