Allevamento animali, arriva il Dm con l’aggiornamento dei parametri
All’elenco preesistente delle categorie che, nel rispetto dei limiti previsti dal Tuir, danno luogo a reddito agrario sono state aggiunte le tartarughe e alcuni camelidi: alpaca, lama e guanaco
Il dipartimento Finanze, con un avviso pubblicato sul proprio sito, comunica che è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale il decreto 15 marzo 2019, emanato dal ministero dell’Economia e delle finanze, di concerto con il ministero delle Politiche agricole alimentari forestali e del turismo, concernente la determinazione del reddito derivante dall’allevamento di animali per il biennio 2018–2019.
L’emanazione del decreto è prevista dall’articolo 32, comma 3, e dall’articolo 56, comma 5, del Tuir, ogni due anni, al fine di individuare:
- per ciascuna specie animale, il numero dei capi che rientra nei limiti di cui alla lettera b) del comma 2, dell’articolo 32 del Tuir, tenuto conto della potenzialità produttiva dei terreni e delle unità foraggere occorrenti a seconda della specie allevata
- il valore medio del reddito agrario riferibile a ciascun capo allevato e un coefficiente moltiplicatore da applicare allo stesso valore medio, idoneo a tener conto delle diverse incidenze dei costi. Tali valori servono a determinare il reddito d’impresa derivante dall’allevamento di animali eccedente il suddetto limite.
Il nuovo decreto, relativo al biennio 2018-2019, aggiunge le tartarughe e alcuni camelidi (alpaca, lama e guanaco) alle categorie di animali il cui allevamento, nei limiti previsti, dà luogo a reddito agrario.